venerdì 1 marzo 2013

It's POPE time!!!

Copertina di One Trick Rip Off  / Deep Cuts (Image)
L'americano PAUL POPE è, senza alcun dubbio, uno degli autori più originali e talentuosi del Fumetto contemporaneo. Attivo sulla scena da quasi due decenni, forse non popolarissimo tra i lettori, si è comunque guadagnato l'attenzione di pubblico e critica con opere come Batman: Anno 100 e Heavy Liquid edite anche qui da noi.
Fumettista, illustratore, appassionato di musica, attento al mondo della moda, tra scena indie, manga e mainstream, il suo stile di disegno e la sua narrazione "citano", con grande ammirazione, anche i Grandi del Fumetto Italiano. Nel corso dell'anno Bao Publishing pubblicherà l'atteso Battling Boy ma sono sicuro che nell'immediato futuro ci sarà... molto altro Pope da scoprire.

E siccome le cose non succedono mai per caso, ecco che leggendo qualcuno degli albi Image datati Gennaio m'imbatto, in chiusura di numero, con lo spazio mini-intervista (dal titolo "The Third Degree", Il Terzo Grado) questa volta dedicato proprio a POPE per promuovere la pubblicazione del volume One Trick Rip Off  / Deep Cuts.

Nel seguito potete leggere l'intervista che, non autorizzato, mi sono "azzardato" a tradurre. Spero di non fare un torto a nessuno. Buona lettura! :)

Sito di Paul Pope: qui. Blog: qui. Flickr: qui.
Due approfondimenti su Pope qui e qui, su Conversazioni sul Fumetto.
A cosa stai lavorando al momento?
Ho appena chiuso Battling Boy per la First:Second. Ci sono un po’ di cose in ballo col cinema, vediamo che succederà. Sto già passando a lavorare su Psychenaut, per il mio editore francese Dargaud. È un libro sui sogni e sulle teorie dell’interpretazione dei sogni di Carl Jung.

Qual è l’aspetto migliore del tuo lavoro?
La guerra dell’Arte… non è sempre facile, ma è una bella battaglia. E sono molto felice che ci siano persone interessate.

E l’aspetto peggiore?
L’incertezza e l’isolamento. La paura d’essere giudicati. Ma probabilmente è semplicemente una condizione umana.

Come hai scoperto i fumetti?
Nel 1975 mi presi l’influenza. Avevo 5 anni. E mio padre tornò da un campo di hockey in Ontario con un labbro bello gonfio sotto i baffi e una copia di Bring on The Badguys di Kirby. E m’innamorai di Thor e di Dottor Destino. E così iniziai a disegnare supereroi sulle lenzuola con un pennarello blu.
Se non facessi fumetti, che cosa faresti?
Non lo so, mi riesce difficile immaginare qualcosa di diverso…

Qual è la cosa più bella che un fan ti ha detto?
Probabilmente le volte in cui incontri qualcuno che ti dice che legge i tuoi fumetti con i figli. È qualcosa che significa molto. Mi piace incontrare la gente: ogni persona ha qualcosa da dire.
Comunque ho appena scoperto che ho incontrato Jordie Bellaire, la colorista di Mara, ad una convention quando aveva TREDICI ANNI e le ho venduto una copia di uno dei miei libri. Non mi sono mai sentito cosi vecchio!

Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato?
Direi Moebius, Alex Toth, Kirby, Crepax… Frank Miller e Jeff Smith… Picasso.

Qual è il fumetto di cui vai più fiero?
Direi Battling Boy, dal momento che è il più recente e vivo per me. Continuo a cercare di migliorarmi. 
Confessa uno dei tuoi “guilty pleasure”, un tuo “piacere proibito”?
Mi piacciono le canzoni natalizie di Bing Crosby. Mi piace camminare sulla neve e avere i piedi ghiacciati. Mi piace lo sdolcinato compositore elettronico giapponese Isao Tomita.

Qual è l’ultimo fumetto che hai comprato?
Ho comprato i volumi di Richard Corben, Eerie and Creepy, pubblicati dalla Dark Horse… splendidi!

Se potessi essere un’altra persona per un giorno, chi vorresti essere?
Sinceramente non farei cambio con nessuno… se potessi andare a cena con qualcuno, penserei a Mark Twain o forse Orson Wells o Mickey Rourke o Nick Cave potrebbero essere una buona compagnia.

Scegli 3 cose senza le quali non potresti vivere.
Famiglia, Salute, Musica.

Qual è la cosa più strana che hai a casa tua?
La mia compagna è una circense e costruisce la sua attrezzatura da sola. Al momento nel soggiorno ospitiamo una luna di metallo, provvista di LED, alta sui due metri e mezzo.
Che cosa ti fa ridere?
Mi piacciono le barzellette, robe come, “ci sono due salsicce in padella….” [“una salsiccia dice: che caldo che fa qui! E l’altra: cazzo, una salsiccia parlante!!!”, N.d.T.]

I tuoi posti preferiti?
L’isola di Capri, in Italia. Tokio. NYC. Ontario. Alaska.

Che musica ascolti in questi giorni?
Ultimamente ascolto molto gli Einstürzende Neubauten, Alice Coltrane, Beethoven, Grinderman e Ravi Shankar.

Il tuo film preferito?
Questa è difficile… Direi Andrei Rublev di Tarkovskij. E staccati di pochissimo, al secondo posto: Ran di Kurosawa, Shining di Kubrick, La montagna sacra di Jodorowky.

Chi è il tuo miglior amico?
Kostas. Harvest e Pascoe. Scott. Erika.
 Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto?
“Nessun capolavoro è mai stato creato da un artista pigro”. Salvador Dalì.

L’ultima volta che ti sei davvero spaventato?
Ogni volta che salgo in macchina o prendo un aereo.

Una persona che ammiri?
Muhammad Alì, Louise Nevelson, Nick Cave, Picasso, Jeff Smith, Miles Davis, Ursula LeGuin, Ian Astbury, Kostas Seremetis.

Che cosa ti piacerebbe accadesse nel mondo dei comics nei prossimi 12 mesi?
Vorrei vedere più fumetti “che spaccano”, più artisti e scrittori che prendono il timone della loro barca, più editor e case editrici che investono in nuovi sogni e visioni, più giovani che entrano nel mondo del Fumetto sia come lettori che come autori.
Paul Pope: autoritratto.
Tutte le illustrazioni di questo posto sono opera di Paul Pope
The Third Degree: Paul Pope

Le interviste precedenti:

1 commento:

Joachim ha detto...

PP accende in me una sana invidia